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Idiozia animalista.

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Non ci voglio girare intorno, non voglio che andarci leggero questa volta.

Sabato 20 un gruppo di animalisti sono entrati nella sede di farmacologia dell’università statale di milano.
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La cosa è a dir poco preoccupante.
Un gruppo di persone è entrata nell’università, ha messo a “soqquadro” i laboratori, ha rubato degli animali (che spero non avessero alcuna malattia), tra cui alcuni “topi nudi” (destinati a morire a breve perché non vivono in un ambiente sterile).

La cosa grave è che questi hanno commesso dei reati, violazione di proprietà privata, furto, diffamazione, ed altri, e le forze dell’ordine presenti non hanno fatto nulla (fosse per me…)

È la dimostrazione di come, in Italia, il lavoro delle persone non sia protetto dalle forze dell’ordine, di come chi, quando lavora in modo serio e rispettoso delle regole, sia solo un perfetto cretino rispetto a chi, delle leggi, se ne frega (ma questo è un discorso a se).

Al contrario, in modo estremamente civile delle persone, sopratutto studenti, legate al mondo della ricerca, oggi si siano riunite per manifestare contro questi “sabotaggi” animalisti.
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Una dimostrazione di grande civiltà, questi ragazzi hanno manifestato pacificamente e nonostante vi fossero presenti degli “attivisti animalardi” non hanno risposto alle provocazioni.
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Colgo l’occasione per parlare quindi dell’argomento “Sperimentazione Animale”.

Cos’è la sperimentazione animale?
E’ una pratica scientifica che testa sugli animali dei prodotti destinati al consumo umano.
Ma perché vengono testati? E perché sugli animali?

Facciamo un esempio, a cosa servono i manichini per i Crash Test?
A testare la sicurezza di un auto.
E
 grazie a questi manichini le auto oggi sono più sicure.

Ma gli animali poverini…
Questo di certo sarà il pensiero di alcuni, ma sapete quali animali vengono usati nella sperimentazione?

Modelli non Mammiferi (Fonte)

Molti organismi non mammiferi sono utilizzabili per lo studio di processi biologici di mammiferi e per la maggior parte degli studi di genomica.

Gli Archaea sono fra gli organismi viventi più interessanti.

Storicamente, sono stati considerati fra i batteri, ma i lavori più recenti dimostrano numerose differenze.

Gli Archaea sono unici per due motivi. Essi rappresentano gli organismi più primitivi finora studiati e presentano numerose similitudini con alcuni fossili.
Essi vivono in ambienti estremi, da cui il nome di “estremofili”.

Gli studi sulle molecole che consentono agli estremofili di vivere si sono rivelati molto interessati in campi quali la bioremediation, i cambiamenti climatici globali, le biotecnologie e la produzione di energia. Inoltre, nonostante le somiglianze con i batteri e con i geni dei batteri, essi presentano caratteristiche geniche simili agli eucarioti e caratteristiche di unicità. Gli studi su questi geni unici possono fornire informazioni sull’evoluzione della vita sulla terra.

 

I Microbi rappresentano più del 60% della biomassa terrestre.

Essi sono sopravvissuti e si sono evoluti per più di 3.7 miliardi di anni e sono in grado di vivere in quasi tutti gli ambienti.
La diversità ed la varietà di adattamenti ambientali indicano che I microbi hanno “risolto” già parecchio tempo fa’ problemi per i quali scienziati cercano da tempo delle soluzioni.

Inoltre la maggior parte dei microbi non sono patogeni per gli uomini, gli animali o le piante.

Quindi lo studio e la comprensione dei diversi gruppi di microbi a livello genomico potrebbe dare delle risposte a sfide tuttora aperte in ambito medico, agricolo, ambientale, di processi industriali, della produzione ed uso di energia.

 

L’ameba Dictyostelium discoideum è un potente e versatile organismo modello, grazie alla rapidità del suo ciclo vitale ed alla facilità di mantenimento, in molti ambiti della biologia cellulare e molecolare.

Le cellule di Dictyostelium crescono come organismi unicellulari ma, in assenza di nutrimento, si aggregano e formano un tessuto pluricellulare, capace di differenziarsi in diversi tipi cellulari.

Nel corso di questo programma di sviluppo, le amebe si servono di molti processi cellulari (chemiotassi, riarrangiamento del citoscheletro, trasduzione del segnale), formando alla fine un corpo fruttifero con spore.

Dal momento che il ciclo vitale consiste di fasi unicellulari e pluricellulari, Dictyostelium fornisce preziose informazioni sui processi necessari alla pluricellularità.

 

Saccharomyces cerevisiae, il comune lievito, è adoperato in diversi settori di ricerca già da parecchio tempo.

Il genoma del ceppo da laboratorio S288C è stato completamente sequenziato nella primavera del 1996.
Il lievito è quindi il primo organismo eucariotico di cui sia stato sequenziato il genoma, fornendo gli strumenti per la conoscenza del genoma umano e di altri ucarioti.

Caenorhabditis elegans è un piccolo nematode del suolo ed è l’animale multicellulare meglio caratterizzato a livello genomico, genetico, embriologico, di biologia cellulare e neurobiologia.

Il suo genoma è stato completamente sequenziato.

Una caratteristica peculiare di C. elegans, fra tutti gli organismi modello, è che può essere mantenuto e manipolato geneticamente con la stessa facilità e velocità di un microrganismo, pur possedendo le proprietà di un organismo animale completo.

C. elegans ha un completo assetto di organi e sistemi, un complesso sistema sensorio, un comportamento coordinato e si distingue per il fatto che è possibile tracciare ognuna delle circa 1000 cellule che lo costituiscono.
Inoltre sono state mappate nei dettagli la morfologia, lo sviluppo e le funzionidi tutte le sue cellule.

 

Il moscerino della frutta, Drosophila melanogaster, è stato usato nella ricerca biologica per oltre un secolo ed è considerato un interessante sistema di studio per diverse ragioni.

E’ facile manipolare I suoi caratteri genetici, relativamente economico e presenta una complessità biologica paragonabile a quella di un mammifero.

Molti sistemi organici nei mammiferi hanno omologhi ben conservati in Drosophila, e le ricerche su Drosophila hanno già permesso interessanti scoperte su alcune forme tumorali, su malattie degenerative, sul comportamento, l’immunità, l’invecchiamento, l’ereditarietà, lo sviluppo.

 

Il pesce zebra Danio rerio, è usato come organismo modello per le sue piccole dimensioni, il suo breve ciclo vitale, la facilità di allevamento e la capacità di presentare rapide mutazioni, interessanti ai fini della conoscenza di patologie umane.

Lo sviluppo embrionale del pesce zebra può essere seguito grazie alla trasparenza dell’uovo e somiglia molto a quello di organismi superiori, permettendo di studiare lo sviluppo e le possibili mutazioni.

Con l’uomo condivide poi il sangue, i reni, ed il sistema ottico.
Inoltre il suo genoma è metà di quello del topo e dell’uomo, il che rappresenta un vantaggio per individuare geni “chiave” dei vertebrati.

 

 

Questi sono cavie che non si sente mai nominare dagli “animalisti” quando protestano contro la sperimentazione con modello animale.

I Mammiferi: Roditori

Il topo è il modello di mammifero più vicino all’uomo. Le sequenze geniche che codificano per diverse proteine coinvolte in processi vitali presentano un elevato grado di somiglianza fra uomo e topo. Per questi motivi il topo si è rivelato un prezioso modello nella ricerca in ambiti quali la biologia dello sviluppo, la genetica, l’immunologia.
Il sequenziamento del suo genoma fornisce inoltre un sistema per lo studio e la comprensione di patologie umane e delle relative strategie terapeutiche.

 

Il ratto rappresenta il modello principale nello studio del legame geni-funzione.

Il grande numero di ceppi inbred (~400) e la vasta quantità di dati disponibili sul ratto
forniscono fondamentali strumenti per lo studio delle malattie dell’uomo.

Alcuni modelli di malattia umana sono ottenibili solo nel ratto, che rappresenta quindi una risorsa unica per sa conoscenza delle basi genetiche di tali patologie.

Il ratto è anche un modello di studio per la fisiologia dell’apparato cardiovascolare, della circolazione polmonare, del metabolismo, del controllo neurologico, delle differenze genere-correlate e età-correlate, degli studi sull’ipertensione e sui sistemi di neurotrasmissione.

Quindi? Faccio una Carrellata di ratti e roditori usati per la sperimentazione:

TOPO (mus musculus)

 

 

 

 

 

 

RATTO(rattus norvegicus)

 

 

 

 

 

 

 

CAVIA (cavia porcellus)

 

 

 

 

 

 

 

CRICETO (mesocricetus auratus – cricetulus griseus)

 

CONIGLIO (oryctolagus cuniculus)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Altri Mammiferi.

Successivamente vi sono altri mammiferi:

Gatti

Cani

e vari primati.

Ma sapete qual’è la cavia finale?

No, non Homer Simpson, ma l’essere umano.

Ovviamente se agli inizi si “sacrificano” cavie partendo da miliardi per quelle unicellulari ai milioni di moscerini, si finisce alle centinaia di topi, fino a quasi nessun primate.

Infatti le cose vanno considerate in modo obbiettivo, i test sugli animali “evoluti” sono sempre minori, in primo luogo perché quelle sui roditori spesso sono più che sufficienti, ma sopratutto perché le leggi in vigore obbligano a ridurre sempre più il numero di cavie.

Infine voglio prender un’affermazione fatta da molti “animalisti”, ovvero che il modello animale non è corretto, che la sperimentazione andrebbe fatta sugli esseri umani.

Ma è possibile?
Sni.

O meglio la sperimentazione, in ultima fase viene fatta sugli esseri umani, ma dopo aver  usato gli animali.

Se dovessimo sostituire gli animali con gli esseri umani si aprirebbe uno scenario da incubo.

Uno dei motivi per cui si usano gli animali è che così  si possono testare gli effetti anche sulle generazioni successive.
Prendiamo esempio, voglio vedere cosa fa un medicinale dopo 10 generazioni, se ha un effetto negativo, se porta a mutazioni genetiche od altro, con i topi ci vuole meno di un’anno, con i cani ci vogliono 70 mesi, ovvero 5 anni e 10 mesi, ma con un essere umano?

Prima di tutto per far presto dovrei prendere e far accoppiare degli “esemplari” in età fertile, per le ragazze va dai 12 ai 14 anni, per i ragazzi dai 14 ai 16.
Prendendo quindi l’età media, 14 anni, per vedere le 10 generazioni successive dovrei attendere 140 anni, forse anche di più, perché dovrei selezionare una serie di “cavie” che presentino un patrimonio genetico ideale.

Vi fa pensare a qualcosa?
A me ricorda questo:

Perché?
Semplice, sotto la dittatura nazista la ricerca medica in Germania era fatta unicamente su cavie umane.
Hitler era un noto animalista.

Quindi?
Se si togliesse la sperimentazione animale, quantomeno quella sugli animali “pucciosi” e si passasse direttamente al modello umano, cosa accadrebbe?

Bene, vediamo: Prima di tutto servirebbero delle cavie con un patrimonio genetico abbastanza “puro” in modo da non rischiare l’insorgenza di malattie genetiche che renderebbero inutili i test.

E dove si troverebbero le cavie?
Beh, di certo nessuno darebbe il proprio figlio, ed il civile “occidente” di certo non ammetterebbe degli esseri umani in “schiavitù”, anche se per la ricerca medica.

Quindi? Beh…
I laboratori verranno trasferiti in paesi dove i “diritti dell’essere umano” valgono praticamente zero.
Africa, dove i bambini vengono trasformati in soldati, ma li, a causa dei rischi dipendenti da dei governi poco stabili impiantarvi dei laboratori sarebbe alquanto rischioso.
Vi sarebbero poi il sud’est asiatico e subcontinente indiano.
Nel sud dell’asia dove i bambini vengono venduti per la prostituzione, quanto ci vuole a venderli come cavie?

In india poi, esistono le caste, e quelli presenti nella casta degli intoccabili non hanno quasi diritti nel paese.

In cina vengono fatti aborti anche in stati di gravidanza avanzata, la sicurezza del lavoratore è di per se carente, il cittadino ha solo i diritti concessi dallo stato, quanto facile sarebbe quindi per la cina vendere neonati alla sperimentazione medica?

Non dico che siano scenari “possibili” nella realtà, ma di certo possibili se ci pensiamo su.

Molti indicano i carcerati come cavie.

Prima di tutto, i carcerati hanno i propri diritti, non si possono cancellare solo perché sono in galera, ma mettiamo il caso che una persona innocente venga condannata per omicidio, nel momento che finisce in carcere perde i suoi diritti, viene usato per la sperimentazione, e si ammala gravemente, nel frattempo si scopre che il colpevole è un altro e quindi l’innocente viene scarcerato, che fa? Chiede i danni allo stato?
Inoltre non possono essere obbligati.

Ma anche fossero disponibili, cosa si può testare su di loro? Nulla di più che un prodotto quasi completo, visto che possono servire solo a questo scopo, non sono sufficientemente validi come cavie.

Inoltre i test andrebbero fatti anche su donne gravide, e si dovrebbe vedere il risultato sulla prole.

Quindi bene o male ci andrebbero di mezzo sempre dei bambini.

In pratica vediamola così: Il modello animale serve sempre a salvare i bambini.


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